GREEN ECONOMY IN GELATERIA

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gelato artigianale

Senza voler entrare in disquisizioni di marketing tutti sanno che il successo di un’impresa è strettamente legato alla capacità di comprendere le tematiche che coinvolgono maggiormente i potenziali clienti e di porre in atto conseguenti iniziative organizzative e di comunicazione coerenti.

Da qualche anno in molte gelaterie è stata data, ad esempio, grande enfasi alla proposta di gusti gelato per i vegani, con cartelli informativi, vetrofanie,ecc. Le stesse aziende di prodotti per gelato hanno dedicato pagine e pagine di pubblicità al gelato per vegani. Non entriamo nel merito delle scelte aziendali che rispettiamo, ma in più occasioni abbiamo evidenziato come tutta questa attenzione ci sembrava forse eccessiva in quanto, senza nulla togliere al fenomeno, dalle statistiche 2019 risulta che i vegani in italia sono solo l’1,9% della popolazione.

Una tematica da prendere sempre più in considerazione è sicuramente  la sostenibilità ambientale, cosiddetta green economy, che  coinvolge ormai una larga parte degli italiani. Già nel 2017 dall’indagine annuale sull’atteggiamento degli italiani nei confronti della sostenibilità, effettuata da LifeGate in collaborazione con Eumetra MR, emergeva che la sostenibilità muove quasi 30 milioni di italiani (pari al 59 per cento della popolazione) nei loro acquisti e nei comportamenti quotidiani, dall’alimentazione ai prodotti per la casa, dalla mobilità al turismo. Dati che nello stesso rapporto 2019 hanno registrato degli incrementi. La sempre maggiore attenzione degli italiani verso le problematiche ambientali è stata recentemente confermata anche dalla prima indagine Coldiretti/Ixè su “La svolta green degli italiani” presentata al Forum internazionale dell’agricoltura a Cernobbio.

Anche nelle gelaterie la cosa sta via via prendendo piede, tanto è vero che, come si legge in una pagina web del marchio Giuso di Casa Optima, Le gelaterie negli ultimi tempi stanno diventando sempre più sostenibili, riducendo l’utilizzo delle plastiche ed abbracciando sempre più un modello di sviluppo di green economy, volto a limitare l’impatto ambientale dei rifiuti. Una necessità che hanno compreso innanzitutto le aziende che producono coppette, palette, cucchiaini e bicchieri, finora fabbricati in plastica o carta plastificata, ormai orientate verso materie prime di origine vegetale, rinnovabili, biodegradabili e/o compostabili. Tutto ciò anche in base alla direttiva UE 2019/904 sulla riduzione della plastica monouso che entrerà in vigore nel 2021 

Ma l’attenzione alla sostenibilità non riguarda solo questo. Particolare impegno deve essere posto anche al controllo degli ingredienti e alla scelta di quelli certificati, magari freschi di stagione, biologici, Km 0, ecc. così come all’utilizzo di macchinari, impianti ed attrezzature a basso consumo energetico.

Tutte cose forse non del tutto semplici da mettere in pratica, però molto importanti per dare un segnale concreto ai propri clienti, una percentuale sempre maggiore dei quali, come abbiamo visto, risulta molto attenta a queste problematiche.